Pin Up e Burlesque:
quale collegamento?
Molto spesso le pin
up vengono associate a quella forma di spettacolo denominata burlesque.
Tale fenomeno accade,
però, solo ai giorni nostri.
I periodi storici in
cui nacquero tali stili sono molto lontani tra loro: il burlesque, come lo
intendiamo oggi, si sviluppò dalla seconda metà dell’Ottocento (1860 circa) nell’Inghilterra
vittoriana mentre le pin up nascono durante la Seconda Guerra
Mondiale (1940-1945) negli Stati Uniti.
Dunque, cosa porta ad
accomunare due situazioni così differenti?
Non solo per epoca e zona geografica, ma anche per stile e filosofia.
Sovente le performer di burlesque, nella vita di tutti i giorni, indossano abiti pin up (l’esempio
più eclatante è Dita VonTeese), ma non mi pare un motivo sufficiente per creare
l’assonanza. L’abbigliamento è diverso: piume, lustrini, pizzi, tulle,
trasparenze, abiti molto scenografici. Si pongono al pubblico in maniera un po’
irriverente e con qualche doppio senso nelle battute, puntano tutto sulla sensualità.
La pin up usa abiti
semplici anche per la sera: sobri tubini o abiti a ruota, arricchiti, al
massimo, da una spilla di strass. L’atteggiamento è sereno, quasi infantile, da
ragazza della porta accanto. Lascia immaginare, ma non mostra mai, seduce in
maniera ingenua, ed è apparentemente inconsapevole del suo potenziale (in
realtà lo conosce benissimo!).
Perché pin
up–burlesque e non gotico–burlesque, quindi? Il gotico avrebbe più similitudini
con i suoi corsetti e le ampie gonne di tulle, i lacci e le camicie così
ottocentesche.
Posso pensare che
Bettie Page, da sempre icona pin up, sia l’anello di congiunzione: sono famosi
alcuni suoi video in cui si spoglia con fare un po’ malizioso.
Bettie non è mai
salita su un palco e da qui a definirlo burlesque mi pare eccessivo.
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Betty Page |
Potrebbe venirmi in
mente Blaze Starr, altra icona. Il dubbio rimane: la moda degli anni ’50 era
quella. In pratica è come se un’artista moderna si vestisse seguendo la moda
del momento.
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Blaze Starr |